domenica 17 ottobre 2010

Niente di speciale. ( C. Joko Bec )

"Che cosa accade con la vera pratica? Perché la sensazione di venire feriti dalla vita inizia col tempo a indebolirsi? Che cosa avviene?
Solo un sé egocentrico, un sé aggrappato a mente e corpo, può essere ferito. Tale sé è in realtà un concetto formato dai pensieri in cui crediamo, ad esempio: «Se non posso averlo, starò malissimo», o «Se non mi va bene, sarà terribile», o «Non avere una casa è davvero orribile». Ciò che chiamiamo il sé non è altro che una serie di pensieri a cui siamo attaccati. Se siamo totalmente assorbiti nel nostro piccolo sé, la realtà, l'energia fondamentale dell'universo, resterà completamente ignorata. [...]
Non vi invito certo a tagliarvi fuori da tutto per essere liberi dall'attaccamento. L'attaccamento non riguarda ciò che abbiamo, ma le nostre opinioni su ciò che abbiamo. [...]
Il lento e difficile cambiamento indotto dalla pratica fonda la nostra vita e le dà più pace genuina. Senza lottare per essere in pace, scopriamo che le tempeste della vita ci colpiscono sempre più lievemente. Iniziamo ad allentare l'attaccamento ai pensieri che identifichiamo con noi stessi. L'io è un concetto che si logora con la pratica.
[...]
L'atteggiamento o comprensione basilare di non essere separati causa un cambiamento radicale nella nostra vita emotiva. Questa comprensione implica che, di fronte a qualunque fatto, non ci sentiamo particolarmente feriti. Ciò non significa non occuparsi dei problemi che si presentano, ma non borbottare mentalmente: «Che cosa terribile! Nessuno passa i guai che io sto passando». È come se la comprensione cancellasse questo tipo di reazioni.
Studente Quindi, sentirsi feriti è solo i nostri pensieri riguardo a una situazione?
Joko Sì. Non identificandoci più con questi pensieri, affrontiamo semplicemente la situazione e non lasciamo che influisca emotivamente su di noi.
Studente Ma possiamo sentirci feriti.
Joko Certo, e non sarò io a negare questo sentimento. Nella pratica lavoriamo con le sensazioni fisiche e i pensieri che sono, nel loro insieme, questo 'mi sento ferito'. Se sperimentiamo totalmente le sensazioni e i pensieri, il 'mi sento ferito' evapora. Non dirò mai che non dovremmo sentire i sentimenti che proviamo.
Studente Allora vuoi dire di lasciar andare l'attaccamento per la ferita?
Joko No. Non possiamo obbligarci a lasciar andare un attaccamento. Anche se l'attaccamento è solo un pensiero, non possiamo decidere: «Adesso lo lascio andare». Non può funzionare. Dobbiamo capire che cos'è l'attaccamento. Dobbiamo sperimentare la paura, la sensazione fisica che sta sotto l'attaccamento. allora l'attaccamento avvizzirà. Un'incomprensione diffusa è che nello Zen dobbiamo 'lasciar andare'. Non possiamo costringerci a lasciar andare. Dobbiamo sperimentare la paura che c'è dietro.
Inoltre, sperimentare l'attaccamento o la sensazione non significa drammatizzarlo. Drammatizzare un'emozione significa nasconderla.
Studente Se sperimentassi davvero la mia tristezza, non avrei più bisogno di piangere?
Joko Possiamo anche piangere. Ma c'è una differenza tra piangere e drammatizzare la nostra tristezza, paura o rabbia. Drammatizzare è il più delle volte un nascondere. Per esempio, una persona che urla, strilla, lancia oggetti e si accapiglia con un altro, non è in contatto con la sua rabbia" (pp. 60, 63Niente di speciale.
Charlotte Joko Bec,Niente di speciale.Vivere lo zen

1 commento:

Anonimo ha detto...

esatto,... grazie