sabato 29 marzo 2008

La risata del Buddha

Si dice che in quel momento esploda in fragorosa risata.
Ride, il Buddha, nel vedere chiaramente il non-senso dell’interminabile attesa.
Poi la domanda d’attesa verrà chiamata pensiero, attaccamento, volontà, io…; poco importa la parola scelta, perché ora il risvegliato ne è fuori.
- Non si rammarica il Buddha del tempo passato in inutile macerazione?
- Sembra proprio di no!
- Ma non poteva giungere prima alla sua meta?
- Eh no: perché già era il Buddha; lo è sempre stato; e, naturalmente, sempre lo sarà.
Come potrebbe essere diversamente?

L’unica differenza è che prima soffriva per ciò che ( non ) voleva; ora gode e ride di ciò che è.*

*
non più di ciò che ha
non più di ciò che sa
non più di ciò che lui è
ride
di ciò che è.


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