mercoledì 20 giugno 2007

Il nostro compito (A.Einstein)

"Un essere umano è parte di un intero chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri ed i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie d’illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione.
Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione, attraverso l'allargamento del nostro circolo di conoscenza e comprensione, sino ad includere tutte le creature viventi e l'interezza della natura nella sua bellezza".
EINSTEIN A.: L'autobiografia scientifica. Boringhieri, Torino, 1979.






"In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all'oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all'improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte di una gigantesca danza cosmica. Essendo un fisico, sapevo che la sabbia, le rocce, l'acqua, l'aria che mi circondavano erano composte da molecole e da atomi in vibrazione e che questi, a loro volta, erano costituiti da particelle che interagivano tra loro, creando e distruggendo altre particelle. Sapevo anche che l'atmosfera della terra era continuamente bombardata da una pioggia di raggi cosmici... Tutto questo mi era noto. Ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza solo attraverso grafici, diagrammi e teorie matematiche. Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze precedenti presero vita. "Vidi" scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle, con ritmi pulsanti. "Vidi" gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica, di energia. Percepii il suo ritmo e ne "sentii" la musica. E in quel momento seppi che questa era la danza di Shiva, il Dio dei danzatori, adorato dagli Indù."
Fritjof Capra


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